Cronaca

Enpa:"La Liguria non è più una terra leggiadra"

Si apre sabato 16 aprile (aprirebbe domani 15, se non fosse venerdì, giorno di “silenzio venatorio”)  la caccia di selezione al cinghiale, escluse le femmine adulte, in base ad uno dei tanti emendamenti approvati l’ultimo giorno del 2015 da un consiglio regionale, maggioranza e buona parte dell’opposizione, amico della caccia.
La Protezione Animali savonese ricorda invece che civilissime ed ecologiche norme europee proibiscono la caccia nel delicato periodo della riproduzione e della cova della fauna selvatica; ma la Liguria non è più una terra leggiadra, come scriveva il poeta Cardarelli, ma selvaggia e pericolosa; perché fucili con gittate utili di oltre un chilometro in boschi  con visibilità spesso di sole poche decine di metri possono colpire ignari frequentatori (escursionisti, turisti, cercatori di funghi) e spaventare centinaia di uccelli che abbandoneranno i nidi e, forse, lasceranno morire i piccoli che stanno accudendo; non possono capire infatti che le pallottole sono riservate ai cinghiali, femmina adulta esclusa, beninteso.
La mattanza proseguirà ininterrottamente fino al 31 gennaio e dal 1° ottobre anche alle femmine adulte; come denunciano inascoltati gli scienziati del settore e l’ENPA, battute e selezioni destrutturano i branchi, altrimenti condotti da vecchie femmine, uniche riproduttrici, disperdendoli in piccoli gruppi su tutto il territorio, anche vicino agli abitati, dove tutte le giovani femmine, divenute anzitempo fertili, partoriranno facendo crescere la specie e quindi i danni, veri o presunti, che arrecano alle coltivazioni.
Con una gestione della caccia avvelenata dagli interessi dei soli cacciatori e dei politici quasi tutti loro amici,  specie selvatiche in crescita, come tutti gli ungulati (caprioli, daini e cinghiali) cresceranno ancora di più e specie in declino tenderanno a scomparire, come dimostrano dati incontrovertibili. Ma per un pugno di voti in Liguria si fa questo e ben altro.  

Informazioni sull'autore del post