Rimini. Non tutto è perduto, magari sì. Chissà….a questo punto della stagione molto dipenderà anche dai risultati della LupaRoma, tuttavia i segnali lanciati dal Savona nella trasferta riminese al profumo di piadina e al sapore del Sangiovese sono confortanti. Braghin come Cesare prima della marcia su Roma: arringa i suoi nel foro di Ariminum e le sue truppe rispondono presente. Per lui, appassionato di rock, la partita di oggi vale un tributo ai Deep Purple e una media punti più decorosa: 4 punti in altrettante partite e successo che torna dopo quasi tre mesi dall’ultimo acuto in trasferta a Carrara. Il Rimini in casa non perdeva dal derby di dicembre contro il Santarcangelo e al Neri avevano una striscia aperta di 7 risultati utili consecutivi.
La prestazione di spessore, al netto di una classifica sempre cupa anche se adesso meno nera, fa crescere il rammarico per le battute a vuoto contro Tuttocuoio e Lucchese, per la serie: poteva essere e non è stato e forse non sarà. A Rimini si è vista una squadra finalmente compatta, aggressiva, reattiva e concreta. Per Acori il Savona è una maledizione continua, dopo aver perso lo scorso anno il play out da allenatore del Gubbio, incassa questo pomeriggio una sconfitta pesante in chiave salvezza, la sua squadra cade nella trappola della partita “già vinta” e finisce per sbattere ingenuamente il naso nella più imperscrutabile delle leggi dello sport per cui nulla è scontato, forse neppure l’evidenza.
I padroni di casa confermano il 4-3-3 mentre Braghin azzecca l’assetto ad una punta con il solo Virdis a fluttuare sulla linea dei difensori con Carta dentro dal primo minuto. Decide Cocuzza con un guizzo sul filo del fuorigioco a fine frazione e basta e avanza per piegare un Rimini intenso ma confuso soprattutto in avanti. Nel mirino dei tifosi di casa oltre alla società finisce anche l’arbitro Bertani di Pisa che sullo 0-1 annulla una rete (forse) regolare a Polidori ma la posizione dell’attaccante e di uno dei compagni è di difficile lettura. Falcone fa il suo neutralizzando tre palloni al curaro di Mancino, Polidori e Pederelli distribuiti nel primo tempo mentre Ferrari è decisivo su Vannucci nella ripresa negando al giocatore savonese il punto del raddoppio.
Nel secondo tempo la partita si conferma spigolosa con i padroni di casa inconsistenti in zona-Falcone ed il Savona pronto a sfruttare le ripartenze e saggio a non arretrare il baricentro senza snaturarsi. Nel finale rovente viene espulso Taddei (doppio giallo) per un accenno di reazione nei confronti Leonetti. L’onda d’urto del Rimini è poca cosa, la difesa regge e chiude imbattuta per la seconda giornata consecutiva: altro segnale di ripresa.
Maurizio Braghin in sala stampa fa i complimenti ai suoi: “Vogliamo giocarcela fino alla fine come abbiamo fatto oggi, altrimenti saremmo già andati in vacanza” Rispetto ad una settimana fa sembra un’altra squadra: “Oggi abbiamo disputato una buona partita, aldilà dei risultati delle avversarie sono felice per la prestazione che dimostra che la squadra è ancora viva. Non è facile nella nostra posizione con la squadra ultima in classifica e con diversi giocatori in prestito, ma oggi sono davvero soddisfatto di tutti. Peccato per le gare precedenti perchè contro il Tuttocuoio abbiamo perso senza quasi subire tiri in porta, contro la SPAL abbiamo sbagliato l’approccio mentre contro la Lucchese non siamo stati efficaci”. Palumbo ha dovuto lasciare il campo per un leggero infortunio:
IL TABELLINO DELLA PARTITA
RIMINI-SAVONA 0-1
Rete: 46′ p.t. Cocuzza
Rimini: Ferrari, Pedrelli (24′ s.t. Bariti), Varutti, Esposito (18′ s.t. Leonetti), Signorini, Martinelli, Bifulco (9′ s.t. Albertini), Puccio, Polidori, Mancino, Carcuri. A disp.: Azzolini, Todisco, Lasicki, Marin, Torelli, Di Molfetta, Fall; all. Acori
Savona: Falcone, Placido, Pasqualini, Taddei, Rossini, Cabeccia, Lulli (34′ s.t. Steffè), Carta (44′ s.t. Tassi), Vannucci, Palumbo (35′ p.t. Cocuzza), Virdis. A disp.: Cincilla, Negro, Rondanini, Lebran, Gagliardi, Morra, Dell’ Agnello, Romney, Bonavia: all. Braghin
Arbitro: Bertani di Pisa (assistenti: Montanari di Ancona e Pizzi di Termoli)
Spettatori 1409