Vado Ligure. Un ordine del giorno per sancire una volta di più a livello regionale e, come auspicano lavoratori e sindacati anche a livello nazionale e di governo, la sua strategicità, è stato approvato nel pomeriggio dal consiglio regionale.
A chiederlo a gran voce ieri mattina davanti alla sede dell’assemblea ligure di via Fieschi a Genova una delegazione della Rsu.
Intanto il 5 aprile prossimo scadrà il termine per la consegna delle offerte a Trenitalia in merito alla gara per il treno regionale a trazione distribuita e nel sito vadese cresce la tensione come spiegano Bruno Martinazzi e Patrizio Lai, rispettivamente esponenti della Rsu aziendale per la Fiom Cgil e la Uilm:”Se da qualche settimana è emerso che la multinazionale ha previsto 7200 esuberi, di cui oltre 3 mila nel settore Transportation e c’è stato detto che, al momento, il giudizio su Vado è sospeso in attesa degli esiti della commessa, è altrettanto vero che la scorsa settimana in ossequio al taglio del 5% delle risorse, Bombardier ha provveduto al licenziamento di una decina di dirigenti nello stabilimento vadese.
Un fatto questo che ci preoccupa non poco per il nostro futuro”. Martinazzi e Lai hanno aggiunto: “Abbiamo ricordato alla Regione oggi e lo ricordiamo anche al Governo, alla Provincia e al Comune di Vado che se Bombardier non si aggiudicasse la commessa, non ci sarebbero piani di salvataggio, ma scatterebbero esuberi e dopo il termine dei lavori in atto, scatterebbe la chiusura per oltre 1000 persone tra diretti e indotto”.