Vado Ligure. Terza pasqua di passione e di sequestro dei due gruppi a carbone della centrale Tirreno Power di Quiliano – Vado per i 140 lavoratori in cassa integrazione – contratto di solidarietà fino al prossimo settembre. Tristezza, amarezza, paura per l’immediato futuro, questi i sentimenti dei dipendenti che ormai, considerata la rotazione della cassa quasi non si incontrano più in centrale, come racconta Maurizio Perozzi, della Rsu Cisl: “Ormai – spiega – siamo una sessantina a rotazione effettivi sul posto di lavoro. In alcuni reparti dove prima eravamo in tre oggi ci lavora uno solo e dove in quattro al massimo siamo in due.
Con tanti nostri colleghi quindi non ci cediamo neppure più o se ci vediamo accade sempre più raramente”. ma qual’è il sentimento prevalente in questa terza pasqua di centrale dimezzata?”C’è un clima teso e abbiamo anche la sensazione rispetto ad un paio di anni fa, di essere stati dimenticati, se non dalla gente, almeno dalle istituzioni” ha proseguito Perozzi.
“All’azienda abbiamo chiesto un piano per poter proseguire la nostra attività e avere ancora un futuro, vedremo se entro aprile ci diranno qualcosa. Intanto attendiamo dal 30 settembre che il governo ci convochi, ci illustri il suo Green Act, il piano energetico in preparazione e ci dica se ci sono possibilità concrete di salvezza per le produzioni di Vado e i posti di lavoro, ad oggi non ci sono riscontri per questo”.