Alassio Albenga

Nuove opportunita' di lavoro a ponente grazie all'agricoltura

Savona. “Si registra una coincidenza di fatti degni di essere evidenziati, che dimostrano come l’agricoltura di qualità nel Ponente savonese stia conquistando quella giusta posizione che le compete nell’ambito dell’economia ligure”. A dirlo è Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi del ponente savonese.
“Prima di tutto – elenca – è utile segnalare la ristampa del libro di Carlo Petrini ‘Buono, pulito e giusto’: un testo che da dieci anni mette in evidenza il valore della ‘biodiversità’ dei prodotti agricoli che sono all’origine di quella cucina ‘slow food’ apprezzata dai buongustai: 14 “presidi” in Liguria, 200 in Italia. Petrini con il lancio dei ‘presidi’ ha indicato al grande pubblico quelle essenze vegetali da difendere assolutamente e tra queste il ‘chinotto’ savonese-finalese; un agrume sempre più valorizzato, dal sapore inconfondibile, prima usato quasi esclusivamente per confezionare canditi e oggi, grazie a questo ‘rilancio’, diventato elemento base della ‘grande cucina’.
Il libro, stampato in decine di migliaia di copie, ha fatto anche conoscere in tutta Europa l’agronomo finalese Giorgio Gallesio, grande selezionatore di piante di agrumi. Grazie a lui, due secoli fa, insieme a quello del chinotto, emerse anche il valore del ‘pernambucco’, frutto saporito che matura oggi rigoglioso in terra finalese. Finalmente questi prodotti della nostra terra trovano un giusto spazio sul mercato offrendo nuove opportunità di lavoro”. Tra gli altri fatti degni di nota Castellazzi cita: “L’Agenzia del Demanio ha messo a disposizione ‘appezzamenti statali adatti alla coltivazione che potranno avere nuova vita costituendo un’occasione di lavoro per giovani imprenditori’ (il bando scade proprio oggi 24 febbraio, ndr). Importante anche l’accordo tra i Comuni di Finale Ligure, Calice, Rialto, Orco Feglino, Vezzi Portio, Calizzano e Bardineto, con ‘Finale Outdoor Resort’ e Fondazione CIMA, per una collaborazione mirata a valorizzare le risorse agricole contando sul ‘Fondo Europeo Agricolo’. Significativo l’incontro organizzato ad Albenga dalla CIA (Agricoltori Italiani) sul tema delle ‘Bioresistenze’ per una agricoltura responsabile che tuteli il territorio: un’agricoltura che resista alle mafie, al deturpamento dell’ambiente e del paesaggio, proteggendo le comunità”. “In sintesi, un insieme di segnali che fanno bene sperare nella ripresa di interesse verso la valorizzazione del territorio anziché al suo dissennato consumo, al fine dare spazio a nuove leve di giovani nella logica di uno sviluppo sostenibile”, conclude Castellazzi.foto47

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