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Parlamento e Regione Liguria stanno approvando nuove norme per la pesca sportiva

Parlamento e Regione Liguria stanno approvando nuove norme per la pesca sportiva e potranno legiferare, se lo vorranno, in favore del mare e dell’ambiente. Le previsioni sono però, per la Protezione Animali savonese, come al solito pessime quando si tratta di caccia o pesca. Mentre il 75% delle specie marine Mediterranee è in grande rarefazione ed il 10% addirittura in fase di estinzione, secondo tutti gli organismi scientifici del settore, si permetterà purtroppo ad un esercito di pescatori “ricreativi” di continuare a depredare il mare per un non certo innocuo passatempo.
L’ENPA si augura che le nuove norme nazionali e regionali contengano almeno:
1) Una riduzione del quantitativo giornaliero pescabile che, attualmente, è di ben 5 chili e favorisce la vendita illecita a ristoranti e pescherie conniventi;
2) Il divieto di utilizzo di strumenti professionali come i parangali, i palamiti e le nasse;
3) Il pagamento di una consistente tassa, come accade per tutti gli altri cittadini che si impossessano di un bene pubblico;
4) La rinuncia a prescrivere il taglio immediato della pinna caudale per evitare la vendita; si possono invece studiare sistemi meno cruenti, come la marcature con pitture indelebili ed il taglio della pinna a pesce morto, prima della preparazione in cucina.
5) L’istituzione di zone marine costiere, dove la fauna marina si riproduce, di divieto di ogni tipo pesca, in forma definitiva e senza rotazione. L’ENPA savonese ricorda che nel 2010 da un incompleto (non sono previste multe per gli inadempienti) censimento nella sola Liguria risultarono 163.304 pescatori dilettanti; e se un dilettante che pesca un pesce forse fa poco danno al mare, 794.588 “ricreativi” italiani ne fanno eccome e non più trascurabile rispetto ai guai più grossi che combinano i professionisti con ecoscandaglio e strascico, reti da circuizione, ferrettare e palangari lunghi chilometri. E se non si interverrà al più presto, le prossime generazioni di pescatori, professionisti o dilettanti, di fronte ad un mare vuoto dovranno cambiare mestiere o passatempo

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