Genova. Anche i Cinque Stelle in prima fila contro il caso dell’assunzione del cognato di Edoardo Rixi in Regione. Molto duri i loro commenti e ne chiedono addirittura l’estromissione dalla vita politica regionale.
Spiegano in una nota i Pentastellati: “Tra arresti, indagini, scandali e presunte frasi omofobe, siamo ormai abituati a commentare le incredibili disavventure della Lega Nord. L’ultima riguarda l’assessore allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, caduto nientedimeno che sulla famiglia, in particolare sul cognato, assunto – con soldi pubblici – nella propria segreteria in Regione.
Una condotta altamente inopportuna, trattandosi di un parente stretto. Ma la cosa più curiosa è stata la giustificazione addotta dall’assessore, che spiega: “Lavora con me da molto prima che conoscessi mia moglie. Anzi, me l’ha presentata lui. Cosa ci posso fare se poi è diventato mio cognato”.
Ragionamento che non farebbe una piega. Non fosse che l’assunzione in Regione è arrivata dopo le (auguriamo felici) nozze dell’assessore. Ed è questo che viene contestato, non certo le scelte di vita private.
Il vicesegretario leghista non avrebbe nemmeno dovuto candidarsi vista l’indagine per peculato, così come funziona in paesi più civili del nostro.
Oggi, tra il rinvio a giudizio, la difesa a spada tratta dell’indifendibile De Paoli e questa assunzione quantomeno di cattivo gusto (specialmente perché non è stato lui ad autodenunciarsi), diventa sempre più pressante la necessità di un suo allontanamento dalla scena pubblica”.